Per voi mariti che conoscete meglio le vostre mogli… – maggio 2009

…quando è giusto preoccuparsi dopo la nascita di un bimbo?

La gravidanza e il puerperio sono periodi cruciali non soltanto sul piano biologico, ma anche sul piano psicologico. Da un lato la donna subisce mutamenti fisiologici che la preparano al parto, alla nascita e al successivo accudimento del neonato. Dall’altro si trova a dover elaborare e integrare i propri ruoli sociali e familiari a livello psicologico, in relazione alle proprie credenze, alla rete sociale di appartenenza e agli eventi di vita.

La letteratura ha mostrato che questo processo non è sempre virtuoso. La donna può sviluppare problematiche di carattere ansioso-depressivo, tra cui la depressione postpartum (PPD).

Quali sono i primi segnali?

  • le preoccupazioni ossessive per la salute del neonato
  • l’esclusione del partner dalla relazione con il bambino
  • un evidente e persistente affaticamento legato al parto
  • una continua autocritica
  • la mancanza di fiducia in se stesse
  • i sentimenti di angoscia, impotenza e di fallimento
  • la difficoltà a provare sentimenti nei confronti del neonato
  • il timore di rimanere da sole con il bambino
  • l’idea di essere “cattive madri” e “cattive mogli”

 

È essenziale permettere che la PPD venga riconosciuta e trattata prontamente, cosa che ad oggi avviene difficilmente a causa di:

  • una scorretta interpretazione dei sintomi
  • una negazione del problema
  • un rifiuto a parlare delle proprie difficoltà

 

In questo contesto, spesso il marito con più lucidità ha la possibilità di riconoscere i segnali sopra elencati e fare in modo che la moglie possa essere accompagnata a riconoscerli e ad affrontarli.

Melissa Luna Pozzo

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